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News | 04 agosto 2020

Alberto Bovo, chairman e owner di Hangar Design Group -Il lavoro come relazione. Dal prodotto agli spazi del futuro

Alberto Bovo, chairman e owner di Hangar Design Group -Il lavoro come relazione. Dal prodotto agli spazi del futuro
Intervista ad Alberto Bovo – chairman & owner Hangar Design Group

Il lavoro come relazione. Dal prodotto agli spazi del futuro
NL 14 2020

Intervista ad Alberto Bovo – chairman & owner Hangar Design Group]



La collaborazione tra Dieffebi e Hangar Design Group è di lunga data. Ha visto il rebranding dell'azienda dall'immagine ai prodotti, tra cui il sistema DotBox, che ha marcato il passaggio da un catalogo di elementi di mero contenimento agli arredi di design per ufficio e non solo.

“Con Dieffebi abbiamo avuto un rapporto proficuo e profondo”, racconta Alberto Bovo chairman & owner Hangar Design Group, “con un committente aperto e rispettoso del nostro ruolo di creativi. Insieme abbiamo costruito il passaggio da una realtà conosciuta prevalentemente per i contenitori metallici funzionali a un'azienda che produce arredamento di design. DotBox interpreta la loro identità: la lavorazione della lamiera metallica e l'anima funzionale. È di fatto una 'scatola' per contenere, che si trasforma in un sistema componibile molto versatile e implementabile – dalle sedute agli strumenti per archiviare, alle soluzioni d'arredo specifiche per luoghi di lavoro o aree di accoglienza”.

Dall'ufficio alla casa. “Il tema della trasversalità d'uso di ambienti e prodotti”, continua Bovo, “è da oltre 5 anni nei trend di mercato. Tuttavia, la recente pandemia l'ha resa urgente. L'elemento più importante per l'home office è il piano di lavoro, la 'work station' di cui l'elemento il contenitore è un complemento. Avere infatti in casa contenitori a supporto della maniera 'mobile' di lavorare è una tendenza molto attuale. Così, si rendono necessari non storage a parete, ma anche arredi come panche con spazi di contenimento o elementi su ruote dalle dimensioni compatte. Tuttavia, ritengo che il luogo di lavoro del futuro non sia né la casa né l'ufficio tradizionale. Sarà il cloud, lo spazio virtuale in cui riporremo tutto il necessario. Credo che bisognerà tenere conto di questa inevitabile trasformazione. Invece, il lavoro agile sarà il futuro in termini di mobilità: la vera distinzione sarà non tanto nei luoghi quanto nei momenti di incontro che diventano più virtuali. Tuttavia l'ufficio fisico, pur contratto nei metri quadri e negli ambienti, rimarrà sempre il luogo fondamentale delle relazioni, perché la fisicità ne è uno degli aspetti più importanti. Forse gli incontri saranno meno frequenti ma più qualitativi”.



https://www.youtube.com/watch?v=tiPLJ60lOr8



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